Il succo di melograno è davvero tossico?
La dose giornaliera di succo di melograno va calcolata in base al peso e alla salute di ogni soggetto.
Quale parte del melograno è potenzialmente tossica?
Secondo la tradizione erboristica, molte parti dell’albero del melograno vengono utilizzate per preparare rimedi tradizionali e non soltanto i frutti.
Nello specifico i fiori di melograno si utilizzano per preparare un infuso disinfettante e rinfrescante, efficacissimo come colluttorio naturale.
La corteccia di melograno ha proprietà vermifughe, riuscendo a immobilizzare e uccidere le tenie (conosciute come vermi solitari).
Il succo di melograno è il derivato che presenta più proprietà benefiche di qualsiasi altra parte della pianta: ha proprietà antiallergiche, vasoprotettrici, gastroprotettrici. E’ inoltre in grado di abbassare i livelli di colesterolo nel sangue prevenendo malattie cardiache e trombosi.
Di tutte le parti comunemente utilizzate, soltanto la corteccia dell’albero può risultare tossica se assunta in grandi quantità. I più comuni sintomi da intossicazione sono sonnolenza, mal di testa e vertigini, problemi respiratori.
La dose giornaliera di succo di melograno
A causa del corposo contenuto di zuccheri, il succo di melograno non è consigliato a coloro che soffrono di iperglicemia e a chi sta seguendo una dieta ipocalorica. Di contro, le donne in stato di gravidanza dovrebbero assumerne costantemente, poiché il succo di melograno protegge il feto dall’insorgenza di patologie gravi, tra cui la spina bifida.
In media è opportuno consumare 250 ml di succo di melograno al giorno per periodi non troppo lunghi, soprattutto se si sta consumando succo di melograno di produzione industriale. Non abbiamo infatti controllo sul prodotto confezionato, che potrebbe contenere piccole quantità di corteccia potenzialmente pericolose (soprattutto se assunte su regolarmente per un lungo periodo). Al contrario non ci dovrebbe essere alcun tipo di problema in merito all’assunzione di succo di melograno preparato in casa. Soltanto, se lo si assume non filtrato, cioè senza eliminare i piccoli semi contenuti nei chicchi, si potrebbe andare incontro a episodi diarroici.